mercoledì 18 luglio 2012

Creazionismo

Prendere la Bibbia alla lettera, parola per parola: se è la voce di Dio, non si può fare diversamente. E’ questo, in estrema sintesi, il motivo principale che porta al Creazionismo; ed è un ragionamento che può portare ad esiti interessanti, non darei per scontato che si tratti di errore o di faciloneria. Devo dire che mi dà fastidio il tono che finiscono per assumere le discussioni a questo riguardo: da una parte la negazione assoluta, dall’altra la sicurezza assoluta, e così non si va da nessuna parte. E’ invece interessante andare a vedere voce per voce, cercare l’originale (ebraico o aramaico o chissà che cosa), capire se il testo ci è arrivato integro, se ci sono state manomissioni o interpolazioni di altri testi: insomma, un lavoro ben fatto e senza pregiudizi è sempre un’ottima cosa, qui e in ogni altro momento della nostra vita. Non dare mai niente per scontato, contestare anche le cose che si danno per certe, farsi domande che sul momento possono apparire stupide, occuparsi anche di cose apparentemente insignificanti: tutto questo è caratteristico della Scienza. Newton, per esempio, si chiese come mai le cose cadevano verso il basso: una domanda in apparenza stupida, la più stupida possibile - ma questo solo in apparenza.
Spesso l’analisi scientifica porta a strade senza sbocco; altre volte ci vogliono secoli per arrivare a una meta significativa; in questo caso, lo studio della Bibbia e dei libri in generale, abbiamo un’infinità di tempo a disposizione e quindi possiamo perderci anche ad analizzare le sue parti più famose e date come scontate.
Non ho intenzione per oggi di occuparmi della Bibbia dal punto di vista della ricostruzione storica, c’è già chi lo ha fatto e spesso con eccellenti risultati, ma su questi argomenti ci sono già libri, ricerche, documentari filmati. Per esempio, si è già parlato molto della localizzazione precisa del Sinai, o del luogo in cui si arenò l’Arca di Noè, o magari dell’identificazione della narrazione biblica con precisi fenomeni naturali: la discesa della manna nel deserto, l’apertura del Mar Rosso, la trasformazione della moglie di Lot in una statua di sale (carbonato sodico, conseguente alla catastrofe che distrusse Sodoma e Gomorra). Insomma, di queste cose si è parlato molto e si continua a parlare, io vorrei oggi parlare di altro, di analisi e idee che mi hanno colpito e interessato ma delle quali si parla pochissimo.
Per esempio, è molto bella l’osservazione di Joseph Campbell, grande storico delle religioni, che diceva di fare attenzione ai numeri citati nella Bibbia: quasi sempre trovano corrispondenti nei libri sacri di altre civiltà, quindi devono significare qualcosa. La soluzione trovata da Campbell, con l’aiuto di amici astronomi, è affascinante: si tratta quasi sempre di calendari, cicli astronomici. Quasi sempre sono numeri divisibili per tre, o per dodici: la durata di un anno. Ancora oggi, per noi viventi, i mesi sono dodici e le stagioni durano tre mesi; e la durata di un’ora, sessanta minuti, è ancora un multiplo di dodici.
Questi sono alcuni degli esempi portati da Joseph Campbell: si tenga presente che li ho trascritti io da una vhs, quindi se ci sono errori sono sicuramente miei, posso aver fatto degli errori di trascrizione. Si tratta di una serie di conferenze che furono trasmesse dalla TSI, Televisione Svizzera Italiana, nel settembre e ottobre 1995. Campbell inizia il discorso così: «Nel Neolitico la vita scorreva secondo ritmi universali.» E poi prosegue: Campbell cita l’Edda e i cicli indiani e babilonesi del Tempo. Si tratta di un ciclo di 432mila anni, con dieci Re. 4+3+2=9 . Gli stessi numeri si ritrovano in Islanda, in India (nei Purana), e a Babilonia. Campbell parte dal sacerdote caldeo Barassas, che nel terzo secolo descrisse in greco la mitologia di Babilonia (creazione, diluvio). Dieci re in 432mila anni: però nella Genesi c’è Matusalemme con dieci patriarchi tra Abramo e Mosè per un ciclo di 16056 anni. Quindi qualcosa non torna. Campbell chiede quindi aiuto ai colleghi, e scopre che 16056 anni sono 864mila settimane, cioè il doppio di 436. La somma di tutti questi numeri è sempre 9, il numero della dea. La precessione degli equinozi, cioè il suo ciclo completo, fa 25920 anni: diviso per 60 (sessagesimi) si ha ancora 432. Campbell prosegue: nel ritmo del battito cardiaco c’è un battito al secondo; in 12 ore ci sono 432mila battiti. Il ritmo del cuore è in armonia con il ritmo dell’Universo. (eccetera). Anche l’Angelus suona nove volte poi si ripete: cioè 18 volte, 1+8=9. (...) A Creta, l’ascia bipenne rappresenta ancora la Luna, nelle sue fasi. Sul trono del re di Creta c’è la Luna: forse a Creta (società matriarcale) il re veniva ucciso ogni 8 anni, come dal ciclo del pianeta Venere; non esistono raffigurazioni di re anziani. La Luna muore per poter risorgere; forse l’uccisione del Toro prese il posto dell’uccisione del Re. (...) L’osservazione del cielo, che va di pari passo con la scoperta della matematica, è legata a cambiamenti culturali profondi. Si scopre che c’è un ordine cosmico, e a questo punto l’eccezione alle regole diventa qualcosa di aberrante, e non è più un semplice oggetto di stupore.
da “LA TRASFORMAZIONE DEL MITO ATTRAVERSO IL TEMPO” ciclo di conferenze di Joseph Campbell, trasmesse dalla TSI (Televisione Svizzera Italiana) nel settembre e ottobre 1995.
Ci sono altre osservazioni che mi piacerebbe veder riprendere. Per esempio: quando si dice che Adamo fu creato a partire dal fango, dall’argilla, forse ci si riferisce al Carbonio, che è l’unico elemento chimico sulla Terra che dà origine alla vita. E ancora: la nascita di Eva attraverso la costola di Adamo può riferirsi al passaggio dalla riproduzione asessuata (quella dei protozoi) a quella che avviene attraverso l’atto sessuale.
La Creazione comincia con la luce, la radiazione iniziale; solo in seguito viene la materia, la massa: siamo dalle parti del Bosone di Higgs di cui si è parlato molto in questi giorni, “la particella di dio”: la risposta alla domanda “da dove viene la massa” potrebbe essere la risposta alla domanda che si pongono da sempre i filosofi, “chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo”.
E, per finire, un argomento molto controverso, quello dei “rapporti contronatura” che la Bibbia condanna: la Natura va sempre verso la riproduzione della specie, quindi (anche per un semplice osservatore della vita su questo pianeta) un rapporto sessuale che non abbia come fine la procreazione è sicuramente contronatura. Che poi a noi come individui possa venir comodo o far piacere, è un altro discorso: ma senza fecondazione non c’è vita, e questo mi sembra evidente.
Aggiungerei una riga almeno sui Cabalisti, che leggono la Bibbia nel suo testo originale e non in una traduzione, e vi cercano significati nascosti, crittografie o altro ancora. Anche questo mi sembra un approccio molto interessante, mi piacerebbe poterne capire di più. La condizione fondamentale però è questa: quando facciamo questo tipo di ricerca, siamo davvero sicuri di essere davanti al testo originale?
Tutto questo però ha poco a che fare con il movimento dei Creazionisti, che ha molti seguaci, che in USA è molto potente, e che io – lo confesso - non riesco a prendere sul serio.
Come dicevo all’inizio, capisco le ragioni del voler “prendere la Bibbia così come è scritta”; la stupidità del Creazionismo io la vedo piuttosto in altre cose. Stupidità è per esempio contrapporsi a Darwin, perché Darwin non ha fondato una religione (anzi, era molto religioso ed è sepolto in una chiesa inglese molto importante) e soprattutto perché Darwin si è limitato a fare osservazioni pratiche, a guardare e osservare la Creazione. Per esempio la frase “selezione naturale” nasce dall’osservazione della selezione praticata da millenni dall’uomo con le razze bovine, dei cani , dei cavalli, dei piccioni (in Inghilterra l’allevamento dei piccioni e la loro selezione era un’arte). Ed è un’insopportabile faciloneria pensare che “prendere la Bibbia alla lettera” significhi che Dio ha iniziato a lavorare il lunedì, magari dalle otto alle diciassette, un po’ di straordinario.
Ma forse sono andato un po’ troppo in là, non dovrei fare di questi discorsi che sono di molto superiori alle mie forze; li faccio lo stesso perché ormai non riesco a farne a meno, sono troppo vecchio per smettere di pensarci e ancora troppo giovane per smettere definitivamente di pensare.
Forse la realtà è nel Libro dei Mutamenti, nel senso della materia in continua trasformazione; forse è questa la verità nascosta nella Bibbia, “polvere (fango) siete, e polvere (fango, argilla) ritornerete”. Con l’aiuto di un po’ d’acqua, s’intende.
Circa quattromilacinquecento milioni di anni fa, anno più, anno meno, una stella nana sputò un pianeta, che attualmente risponde al nome di Terra.
Circa quattromiladuecento milioni di anni fa, la prima cellula . bevve la broda marina, le piacque e si duplicò per avere qualcuno da invitare a bere qualcosa.
Circa quattro milioni e rotti di anni fa, la donna e l'uomo, quasi ancora scimmie, si eressero sulle zampe, si abbracciarono e per la prima volta provarono la gioia e il timore di vedersi, faccia a faccia, mentre stavano in quel modo.
Circa quattrocentocinquantamila anni fa, la donna e l'uomo fregarono due pietre e accesero il primo fuoco, che li aiutò a lottare contro la paura e il freddo.
Circa trecentomila anni fa, la donna e l'uomo si dissero le prime parole e credettero di potersi comprendere. E noi siamo ancora a quel punto: a desiderare di essere in due, morti di paura, morti di freddo, alla ricerca di parole.
(Eduardo Galeano, pag.119 di Le labbra del tempo, ed. Sperling e Kupfer)
AMLETO: Credi che Alessandro avesse quest'aspetto sottoterra?
ORAZIO: Proprio cosí.
AMLETO: E puzzava cosí? Puah!(Depone il teschio)
ORAZIO: Proprio cosí, mio signore.
AMLETO: A quali vili usi possiamo ritornare, Orazio! Eccome, non può la nostra immaginazione seguire la nobile polvere di Alessandro finché non la trovi a turare l'orifizio di una botte?
ORAZIO: Ben strano riflettere, riflettere a questo modo.
AMLETO: No, in fede mia, nient'affatto, solo seguirlo fino a quel punto con sufficiente moderazione, e facendosi guidare dalla verosimiglianza; cosí per esempio: Alessandro morì, Alessandro fu sepolto, Alessandro tornò polvere, la polvere è terra, dalla terra facciamo la malta, e perché con quella malta in cui fu convertito non potrebbero averci turato un barile di birra?
(cantando) Cesare imperiale, morto e in argilla volto,
un buco può turare e dal vento riparare.
Oh che quella creta che il mondo atterri molto
debba tappare un muro
e allontanare il vento invernale...
Ma piano, piano un momento, ecco che arriva il re.
(William Shakespeare, Hamlet, atto V scena 1, trad. A. Serpieri, ed. Feltrinelli)
(le immagini vengono dal film di Jim Jarmusch "Dead Man", l'inizio; il dipinto di Delacroix rappresenta la scena dell'Amleto qui riportata)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Giuliano, ma sei proprio sicuro che Darwin fosse così religioso? Leggendo L'evoluzionista riluttante di David Quammen mi è sembrato proprio il contrario, anzi credo che egli stesso una volta si definì addirittura agnostico.
Cambiando discorso, e forse adesso ti sorprenderò, fino a qualche giorno fa non avrei mai creduto che anche tra i chimici si nascondano molti creazionisti, una notizia che ha scatenato un bel polverone. Eccola qui: bit.ly/P1A3HQ
Pazzesco, eh? Pur con tutto il rispetto che nutro per le altrui ideologie, penso che insieme a quelli della Terra piatta, e molti altri fantasisti dei giorni nostri, alcune cose dovrebbero essere regolamentate giuridicamente, assumendo posizioni nette come quella recente di Bill Nye ad esempio, giusto per non incorrere in spiacevoli conseguenze ... evoluzionistiche! Che ne pensi?
Un caro saluto da Gifh

Giuliano ha detto...

ogni tanto, tiro su la camicia e mostro i peli del braccio: mi spieghi a cosa servono? E i peli sulla schiena, e - orrore - i peli sulle gambe delle donne?
:-)
ma ti consiglio di non farlo, si incazzano con te e la cosa finisce lì. Tetragoni.
Che Darwin fosse credente, se non religioso, l'ho appreso da diversi documentari che mi sembravano ben fatti. Di sicuro, era ben cosciente di quello che sarebbe successo se avesse divulgato le sue teorie, e questa è una delle cause del ritardo con cui le rese pubbliche. (però io non sono uin esperto, tengo a ricordarlo ogni tanto).
Sul Creazionismo, sto rileggendo in questi giorni il finale di 1984 di George Orwell: le pagine sul solipsismo... se il mondo esiste solo nella nostra mente, tutti i nostri discorsi non servono a niente. Penso che molti ragionino proprio così.

Michele ha detto...

Caro Giuliano, Darwin era molto religioso (studiava per diventare sacerdote) prima di partire per il viaggio di 2 anni introno al mondo, ma dopo il viaggio e nel corso di molti anni della sua vita ha smesso di essere tale.

PS non ho capito il riferimento alla peluria sulla pelle umana.

Ciao

Giuliano ha detto...

i peli non hanno alcuna utilità, nella razza umana; soprattutto per le donne... In anatomia, alla facoltà di medicina, si studiano molti di questi "lasciti" nel passaggio da una specie all'altra: prima fra tutti l'appendice, poi i denti del giudizio, i seni nasali, ce ne sono molti. Sui peli riflettevo guardando i film di Tarzan, o sui naufraghi nell'isola deserta (show tv compresi); dopo una settimana su un'isola deserta o in mezzo alla jungla saremmo tutti più o meno villosi. Anche le donne: ma in tv e nei film questo fatto viene censurato, non credo per motivi estetici - ma qui ci vorrebbe uno psicanalista
:-)
la nostra somiglianza con gli animali disturba più di quanto non lo si voglia ammettere, per questo Darwin è ancora così osteggiato.
Devo purtroppo aggiungere che anche molti di quelli favorevoli usano argomenti così rozzi e approssimativi che si finisce per provare antipatia, ed è un vero peccato perché siamo nell'epoca del DNA e degli ogm, discutere ancora oggi di Darwin significa veramente mettere la testa sotto le coperte.
grazie del passaggio!