martedì 22 maggio 2012

Parma e Catania: responsabilità e federalismo

Seicento milioni di euro di debiti, in una città come Parma: eppure l’ex sindaco, uno dei responsabili del disastro, era tra i candidati alle elezioni. In teoria, avrebbe potuto essere rieletto; e non sono stati pochi i parmigiani che l’hanno votato. Per fortuna, la maggioranza dei cittadini ha tagliato corto, Ubaldi e il suo successore Vignali sono rimasti fuori, il ballottaggio si è svolto tra due candidati nuovi, cioè fra due persone che non hanno responsabilità di questo dissesto. Auguri al nuovo sindaco, dunque; ma l’interrogativo rimane, ed è di quelli pesanti.
Come è possibile che si possa mandare al dissesto una città senza prendersene la minima responsabilità? Questa era la prima misura da prendere, la responsabilità civile e penale quanto meno del sindaco e dell’assessore al bilancio. Di federalismo si è parlato e straparlato per vent’anni, ma senza mai toccare questo punto: e mi stupisco ancora che nessuno se ne sia accorto, si è parlato solo di “soldi che devono restare qui”, ed evidentemente c’era qualcuno che aveva le idee ben chiare su quel “qui”. Invece no, la prima cosa a cui pensare era che qualcuno si deve prendere la responsabilità di quei soldi, soprattutto in caso di federalismo fiscale: se mandi in dissesto il Comune, galera o risarcimento.

Sia ben chiaro, non voglio mandare in galera nessuno: basterebbe, prima, dare le dimissioni. Un sindaco e un assessore si rendono conto che qualcosa non funziona? Ne danno pubblico annuncio, e si dimettono prima che la situazione diventi irreparabile. Tutto sarebbe chiaro, i cittadini prenderebbero atto di come è stata amministrato il Comune, si aprirebbe una discussione seria, eccetera.
Un circolo virtuoso che non avremo mai, viene da dire: non certo con chi ha portato al Parlamento persone come l’ex sindaco di Catania, Scapagnini (stessa situazione di Parma: è ancora oggi al suo scranno, lauto stipendio e lauta pensione garantita, più tutti i benefit). Ce ne sono altri in questa situazione, ma di queste persone non si parla mai. Si dice sempre che sono tutti uguali, ma non è che sia proprio vero: a Parma il PD ha perso le elezioni, ma negli ultimi anni non ha mai governato Parma. E Parma è stata una città modello, molto ben governata, finché c’è stato il PCI, cioè per mezzo secolo. Il PCI non esiste più, e quanto al PD suo erede, noi elettori di sinistra sappiamo benissimo perché non convince e glielo stiamo dicendo da tempo, speriamo che prima o poi se ne rendano conto.

PS: ieri, però, la cosa che più mi ha fatto impressione in tv è stata vedere le facce di persone come La Russa e Gelmini, o come Maroni e Romani, e ascoltare i loro commenti. Siamo ancora tutti spaventati dal terremoto e dall’attentato di Brindisi, e questi qua, seduti in Parlamento accanto a Scapagnini, eccetera, e dopo vent'anni di governo che ci hanno ridotti in queste condizioni, si mettono a disquisire e a spiegarci cosa si deve fare... Spero che le elezioni arrivino presto.
PPS: intanto che scrivo, passa qui sopra un elicottero rumorosissimo e inquinante. Vuoi vedere che è proprio lui, Silvio Berlusconi? Si è appena comperato una magnifica villa sul Lago di Como, per andarci da Monza o da Milano si può passare da qui, e chissà se ha fatto fare il bollino per le emissioni dei gas di scarico, come mi tocca fare a me. Ma forse, chissà, gli elicotteri e i jet privati non inquinano.
(aggiornamento al 29 maggio 2012: vedo a Ballarò, in tv, l'onorevole Crosetto di Forza Italia ripetere questi concetti tali e quali, e con molta grinta e convinzione - peccato che l'on.Crosetto sia al governo con l'ex sindaco di Catania, probabilmente lo vede tutti i giorni, il partito è lo stesso. E' molto probabile che alle prossime elezioni con Crosetto ci siano anche gli ex sindaci di Parma, quelli che hanno fatto il buco da seicento milioni in pochissimi anni: che ci siano o non ci siano, però, dipende da chi va a votare.)

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