giovedì 8 dicembre 2011

Ubriaco al volante

Uno dei luoghi comuni più frequenti sull’ex governo Maroni-Berlusconi è questo: che ha fatto solo due cose giuste, la legge sul fumo e il nuovo codice stradale, cioè la patente a punti. Siamo sicuri che sia proprio così? Siccome a me non piace quando si ripetono troppe volte le cose “a pappagallo”, e comincio piuttosto a pensare che sia invece giusto il contrario, provo a mettere qui qualche ragionamento contro questa convinzione.
La legge contro il fumo nei locali pubblici è stata approvata con il ministro Sirchia, quindi uno dei governi Bossi-Berlusconi; ma è stata preceduta da trent’anni di campagne contro il fumo. La bacchetta magica non ce l’ha nessuno, se bastasse promanare una legge per sistemare ogni cosa non avremmo più né ladri né assassini. Onore dunque a chi ha messo nero su bianco, ma nei decenni passati l’approvazione di questa legge sarebbe stata impossibile: quando fu vietata la pubblicità alle marche di sigarette, una ventina d’anni fa, ci fu una forte protesta. Gli appassionati di motori se lo ricordano bene: le multinazionali del tabacco erano i principali sponsors della F1, e ancora oggi basta cercare una foto di Niki Lauda o di Clay Regazzoni per rendersi conto del lavoro che è stato fatto (da molte persone e molte organizzazioni, su scala mondiale) per arrivare al divieto di fumo nei luoghi pubblici.

Anche della patente a punti si parlava da molto tempo: le ipotesi erano di questo tipo, dieci punti da togliere uno alla volta in caso di infrazioni gravi. Invece sulle patenti abbiamo venti punti, ma li tolgono a grappoli di cinque o di dieci, con multe spaventose, anche in caso di infrazioni non gravissime. Inoltre, ed è un particolare che fa spavento, sono arrivate anche le truffe ai danni dei cittadini: la più grossa è quella dei semafori taroccati. Un semaforo dove il giallo dura pochissimo consente di fare introiti notevoli sia ai Comuni che ai gestori (privati) del semaforo: non è bello da dire, ma le multe sono spesso servite per pareggiare i bilanci e arricchire i soliti noti, in quest’ultimo decennio.
Tenendo comunque validi i princìpi ispiratori del nuovo Codice della Strada, bisogna purtroppo aggiungere che, quando si parla di Leggi, è molto importante vedere come vengono scritte. Se vengono scritte male, cominciano i guai per i cittadini.
Il discorso sarebbe lunghissimo, io non sono un esperto ma solo un semplice cittadino e mi limito a porre qualche domanda, come per esempio quella sugli etilometri e sull’alcol quando si guida. Premesso che io non ho preso multe e ho ancora tutti i miei punti (quando si va a finire sul personale mi dà un gran fastidio, perciò questa noiosa premessa sono costretto a farla), quando vedo titoli del tipo “ubriaco al volante” comincio a dare segni di insofferenza e cerco sempre di andare a vedere che cosa è successo veramente. Perché ormai comincio a dubitare che si parli tutti la stessa lingua: in italiano, “ubriaco” è qualcuno che non sta in piedi, che farnetica, che vede doppio. Il legislatore ha stabilito invece una soglia sopra la quale il consumo di alcool etilico è dannoso per la guida: non serve quindi essere ubriachi per prendere le multe, ed è importante dirlo. La questione diventa importante, oltre che per fini educativi e per una maggiore comprensione della legge (“ma io sto benissimo, non sono ubriaco”) anche per capire come è stata stabilita questa soglia, da misurare con l’etilometro. Mi ha spaventato molto, l’ultima volta che se ne è parlato quest’estate, l’idea di una “tolleranza zero”: zero alcol quando si guida, e multe salate per tutti! Per fortuna è arrivato qualcuno a spiegare che l’etanolo (alcool etilico) è un prodotto normale del metabolismo del nostro corpo, della digestione: anche se mangiate solo frutta e verdura, un po’ di etanolo si produce sempre e nel sangue lo si trova. Quindi, una legge che sarebbe stata mal scritta, e che è stata corretta solo in extremis: il dubbio che altre parti di questo nuovo Codice siano sfuggite all’intelligenza del legislatore è più che legittimo.

Il discorso sull’attenzione e sulla lucidità di chi guida andrebbe esteso: molti farmaci danno sonnolenza, e dovrebbe essere cosa nota. Non è necessario essere drogati o alcolizzati per avere problemi di calo dell’attenzione. Per esempio, le allergie: gli antistaminici danno sonnolenza, è scritto anche sulla confezione. Per esempio, i diabetici: i cali di zucchero possono dare cali di attenzione. Eliminati dalla strada tutti i diabetici e tutti gli allergici, ci sarebbero in giro molte meno automobili e metà dei problemi della circolazione sarebbero risolti. Però non basta, e io – non essendo né diabetico né allergico né drogato o alcoolizzato – non vorrei comunque starne fuori: anche a me un paio di volte è capitato di avere cali d’attenzione e di rischiare di finire fuori strada. Il motivo è questo: il lavorare a turni, e i turni di notte. Alle sei del mattino, all’uscita del turno di notte, siamo tutti pericolosissimi. Alle sei meno un quarto, prima che cominci il turno del mattino, ci sono in circolazione migliaia di insonni che sono stati svegliati all’improvviso da un suono sgradevole: vogliamo tenerne conto?
Non sto scherzando, e non sto esagerando: ho ancora ben presente di quando mi capitò di leggere sul giornale la notizia della morte di un tizio come me, che stava rincasando dal turno di notte ed era finito fuori strada, per fortuna da solo e senza coinvolgere terze persone. Era uno che abitava a una decina di chilometri di distanza da casa mia, su una strada che conoscevo bene anch’io, apparentemente senza pericoli. Né piante né fossi né traffico, eppure.
Bene, adesso che ho svuotato le strade da tutti questi pericolosissimi soggetti, e senza dimenticare i turnisti della Fiat di Pomigliano d’Arco (dopo otto o dieci o dodici ore di quella vita, quando ti lasciano andare sei per forza di cose rincoglionito), e senza dimenticarsi di quella signora multata con etilometro e decurtata di dieci punti sulla patente perché andava in bicicletta dopo aver mangiato un babà al rhum, posso anche chiudere e fermarmi qui. Tanto, a cosa serve parlarne? Abbiamo passato una decina di minuti insieme, vi avrei offerto volentieri un caffè, ma qui via internet purtroppo non è possibile. Alla prossima, dunque.

PS: tutta la mia solidarietà e un abbraccio alle persone che non amano andare in automobile e che lo fanno solo perché sono costrette a farlo. A loro non pensa mai nessuno, sono in tantissimi (la maggioranza, suppongo) ma non contano niente, e per oggi provo io a dar loro una voce.
PPS: un contributo notevole a queste leggi malfatte lo ha dato il federalismo della Lega Nord, legge malfatta come poche altre. Uno dei prodotti avvelenati di queste leggi e leggine da veri burocrati è per esempio questa: che nel comune A devi avere le catene o le gomme da neve anche se c’è il sole e venti sopra zero, invece nel comune B (due chilometri di distanza) tutto questo non serve. Eccetera: il resto di queste scemenze lo lascio compilare a chi mi sta leggendo.

Nessun commento: