venerdì 8 luglio 2011

Il caso Don Giussani

Ho conosciuto Comunione e Liberazione nei primi anni ’70, alle superiori. Mi è venuto il dubbio che fossero i primissimi anni di CL e sono andato a controllare: è proprio così, il movimento di don Giussani esisteva già da qualche anno ma è solo nel 1970 che assume il nome definitivo.
Un movimento cattolico: così si presentavano, e si presentano ancora oggi, quelli di CL. Dato che di movimenti cattolici, in Lombardia, ce ne sono moltissimi (a partire dagli oratori di tutte le parrocchie) mi ero chiesto che cosa avesse di particolare CL, ne avevo chiesto in giro agli amici, agli scout dell’Agesci per esempio (la C di Agesci significa “cattolici”), ma non ho mai avuto una risposta chiara. Così ho provato a chiederlo ai ciellini stessi, anche a qualche ragazza (non si sa mai) ma le risposte ottenute mi avevano sempre lasciato perplesso. Molte parole, molto impegno, molte recriminazioni, ma poi in fondo chi era don Giussani, cosa aveva detto d’importante, quale era il suo esempio?

Mi sono tornate in mente queste cose perché l’altro giorno ho ascoltato un dibattito in tv dove c’era un sacerdote vicino a CL, che se ne è uscito con la fatidica frase (cito a memoria, ma è un concetto ormai ben conosciuto) della “deriva laicista” e dello “strapotere della sinistra e dei comunisti nella vita culturale e politica”: onde per cui, i cattolici in generale e quelli di CL in particolare sono costretti a sopportare in silenzio, quasi come dei martiri, questo strapotere ateista della sinistra dominante.
Quando sento questi discorsi, mi fermo e mi guardo in giro; e provo a pensare. Nello specifico, penso che alla guida della Regione Lombardia, la mia regione, c’è da quasi vent’anni, ininterrottamente, Roberto Formigoni: ciellino della primissima ora che fu molto vicino proprio a don Giussani. L’assessore ai Trasporti della Regione Lombardia si chiama Raffaele Cattaneo ed è ciellino, l’onnipresente Maurizio Lupi è ciellino, il vescovo di Milano è un ciellino...Devo continuare?

Penso a queste cose ogni volta che mi tocca prendere il treno, per esempio: una volta mi mettevo un libro in tasca e lo leggevo con calma (leggevo anche “Il Sabato”, certo), ma adesso non posso più farlo perché il ciellino Raffaele Cattaneo mi ha sistemato megaschermi e amplificatori in ogni angolo, così che io non possa sfuggire: trasmettono pubblicità e musiche invadenti, impossibile concentrarsi sulla lettura. Forse è questo che voleva don Giussani, la pubblicità in ogni angolo della nostra vita? Forse don Giussani voleva il cemento, voleva al governo chi fa i condoni edilizi ogni due-tre anni, voleva la xenofobia di Borghezio, voleva vedere la giunta del suo comune natale (Desio, in Brianza) sciolta per eccessiva ingerenza della mafia e della ‘ndrangheta?
Non so, mi sono venute in mente troppe cose, rischio di cedere all’emotività, forse è il caso di fermarsi e di ripartire dall’inizio. Per comodità, mi appoggio a http://www.wikipedia.it/  : conoscendo i metodi di compilazione delle voci in Wikipedia, è molto probabile che quanto vi è scritto sia opera proprio di gente molto vicina a CL e a Don Giussani, e in ogni caso prendo solo le citazioni e brevi dati biografici, anche perché cerco solo di fare un po’ di ordine dentro di me e non ho la minima intenzione di scrivere un trattato.
Su Wikipedia la voce relativa a don Giussani non comincia con la data di nascita e di morte, comincia con questa citazione: "Qual è la prima caratteristica della fede in Cristo? [...] La prima caratteristica è un fatto! [...] Un incontro è un fatto. La prima caratteristica della fede cristiana è che parte da un fatto, un fatto che ha la forma di un incontro. " (Luigi Giovanni Giussani) Dopo questa citazione, ecco i primi dati biografici: «Don Luigi Giovanni Giussani (Desio, 15 ottobre 1922 - Milano, 22 febbraio 2005) è stato un sacerdote e teologo italiano, fondatore del movimento di Comunione e Liberazione (CL).»
Che dire? Leggo e rileggo questa citazione, non è che mi dispiaccia, ma continuo a trovarla fumosa. Che differenza con la chiarezza espositiva di San Francesco, di don Bosco, di padre David Turoldo! Però, magari è colpa mia. Anzi, sicuramente è colpa mia: sono sempre stato in difficoltà con i libri di filosofia. E quindi vado avanti a leggere:
da wikipedia:
«...Luigi Giussani ricevette un'educazione religiosa dalla madre Angelina Gelosa, che gli trasmise una grande testimonianza di fede[1], mentre il padre, Beniamino, socialista anarchico, gli trasmise la passione per la musica e l'invito costante a ragionare sul perché delle cose. Il 2 ottobre 1933 entrò nel seminario diocesano di Seveso, dove compì gli studi medi inferiori e il primo anno di ginnasio. Poi si trasferì a Venegono per altri otto anni (l'ultimo di ginnasio, i tre anni del liceo e i quattro di teologia). Ebbe come docenti, fra gli altri, Gaetano Corti, Giovanni Colombo (poi cardinale), Carlo Colombo e Carlo Figini. In quella sede cominciò la sua amicizia con i compagni di studio Enrico Manfredini e Giacomo Biffi, che divennero in seguito entrambi arcivescovi di Bologna. In questi anni ebbe inizio la sua passione per Giacomo Leopardi e per la spiritualità delle chiese ortodosse. Il 26 maggio 1945 Giussani, ventitreenne, ricevette l'ordinazione sacerdotale dal cardinale Ildefonso Schuster. (...)»
Si prosegue ricordando l’attività di insegnante di religione di don Giussani, che proseguì per molti anni: a don Giussani piaceva stare nelle scuole, a contatto con i giovani, che – come aveva scoperto con sorpresa – nonostante il catechismo, la cresima e la comunione spesso ignoravano perfino le nozioni più banali relative alla loro religione. E questa sua attività per far conoscere il Vangelo mi sembra un’ottima cosa, perciò vado avanti.
da wikipedia:
«...Negli anni 1969-1970 il movimento giovanile da lui creato prese il nome di Comunione e Liberazione. Giussani ne assunse la guida presiedendone il consiglio generale. Alla base del suo pensiero sta la concezione della fede e dell'esperienza cristiana come incontro con Cristo attraverso la Chiesa cattolica. Per don Giussani la fede è un "riconoscere una Presenza", è una "esperienza ragionevole" ed illumina ogni spazio della vita individuale (i rapporti umani, l'esperienza lavorativa, la vita sociale e politica): la vera libertà dell'uomo è nella possibilità di risolvere il proprio desiderio di infinito nell'incontro con Cristo. Da ciò nasce anche una forte critica alla ragione illuminista "autonoma" da qualsiasi forma di rivelazione, ma soprattutto all'uso della ragione slegato dall'esperienza personale e dalla realtà. L'idea della ragione come principale strumento offerto all'uomo nel rapporto con la realtà e della fede come metodo di conoscenza, sono le premesse metodologiche per ogni seria, e quindi umana, ricerca della verità ed analisi dell'esperienza religiosa.(...)».
Confesso che, ancora una volta, ci ho capito poco. Le parole sono belle, i concetti anche, ma io ripenso sempre alla limpidezza e alla chiarezza di altri che ho conosciuto, e rimango ancora una volta perplesso, mi torna sempre alla mente l’aggettivo che ho usato all’inizio: fumoso.

Che dire? Il Vangelo insegna che, nel caso ci sia un dubbio, una pianta si riconosce comunque dai frutti che dà; d’inverno i rami secchi e spogli sono tutti uguali, poi in primavera e d’estate dai fiori e dai frutti si riconosce subito di che albero si tratta. E dunque: San Francesco ci ha dato i francescani, sant’Ignazio i gesuiti, san Benedetto i benedettini, san Domenico i domenicani, don Giussani ci ha dato Lupi, Cattaneo e Formigoni, strettissimi alleati di Silvio Berlusconi e di Umberto Bossi.
Va aggiunto che alle volte se le cose non vanno benissimo le colpe sono di quelli che vengono dopo, don Bosco aveva fondato una scuola per i bambini poveri e poi i salesiani sono diventati una scuola per ricchi e ricconi, ma non è mica colpa di don Bosco; perfino Marx, che era un economista e che parlava e scriveva nell’Ottocento, non lo si può ritenere direttamente responsabile dei gulag. Magari qualche cosa nei suoi scritti c’è, ma quando vennero costruiti i gulag Karl Marx era morto da decenni, chi lo sa cosa ne avrebbe detto, di quell’opera che portava il suo nome.

Tornando a noi, su wikipedia alla voce “Don Giussani” c’è anche una citazione dell’attuale Papa Benedetto XVI. Eccola: "Lo Spirito Santo ha suscitato nella Chiesa, attraverso di lui, un Movimento, il vostro, che testimoniasse la bellezza di essere cristiani in un'epoca in cui andava diffondendosi l'opinione che il cristianesimo fosse qualcosa di faticoso e di opprimente da vivere. Don Giussani s'impegnò allora a ridestare nei giovani l'amore verso Cristo "Via, Verità e Vita", ripetendo che solo Lui è la strada verso la realizzazione dei desideri più profondi del cuore dell'uomo, e che Cristo non ci salva a dispetto della nostra umanità, ma attraverso di essa. " (Cardinale Joseph Ratzinger durante l'omelia per le esequie di Don Giussani, Duomo di Milano, 24 febbraio 2005.)
Il che mi sembra un po’ più chiaro, e soprattutto – ricordando però che seguire il Vangelo ed essere davvero Cristiani è di grande difficoltà, in questa società sempre più legata all’egoismo e al denaro - mi riporta all’idea che mi ero fatto in tutti questi anni, e che ogni volta mi viene mestamente negata dai ciellini, che con volto sconsolato e ciondolando il capo in segno di diniego mi dicono di no, che non è così, e che non ho capito: l’idea che tutto questo abbia poco a che fare con Cristo, e che sia piuttosto una reazione a quando, cinquant’anni fa, negli anni ’60, ebbe una momentanea prevalenza l’ideologia di sinistra. Un’ideologia e un partito, quello comunista, che in Italia non è mai arrivata al potere; al massimo, qui in Lombardia, sono arrivati Aniasi, Tognoli, Craxi. Ultimo presidente della Regione Lombardia, prima del ciellino Formigoni (chi se lo ricorda più? sono passati vent’anni...) fu il democristiano Tabacci.

Sentirsi vittime, sentirsi martiri e bistrattati mentre si comanda è davvero una cosa curiosa, ma qualcosa di quello che succede lo so lo stesso perché un po’ di psicologia l’ho pur studiata, leggendo in silenzio i libri nelle sale d’aspetto, in attesa dei treni delle Nord, quando non c’erano ancora obbligatori da ascoltare i jingles delle compagnie telefoniche e i nanetti da giardino che dicono “puzzapuzzapuzza” tanto cari all’assessore ciellino Raffale Cattaneo, che don Giussani l’abbia in gloria.
...Dette queste cose, Gesù si commosse profondamente e dichiarò: «In verità, in verità vi dico: uno di voi mi tradirà ». I discepoli si guardarono gli uni gli altri, non sapendo chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece un cenno e gli disse: «Di', chi è colui a cui si riferisce? ». Ed egli reclinandosi così sul petto di Gesù, gli disse: « Signore, chi è? ». Rispose allora Gesù: «E’ colui per il quale intingerò un boccone glielo darò ». E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone. E allora, dopo questo boccone, satana entrò in lui. Gesù quindi gli disse «Quello che devi fare fallo al più presto». Nessuno dei commensali capì perché gli aveva detto questo; alcuni infatti pensavano che, tenendo Giuda la cassa, Gesù gli avesse detto: « Compra quello che ci occorre per la festa », oppure che dovesse dare qualche cosa poveri. Preso il boccone, egli subito uscì. Ed era notte.
Quand'egli fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato, e anche Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete, ma come ho già detto ai Giudei, lo dico ora anche a voi: dove vado io voi non potete venire. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri ». Simon Pietro gli dice: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: « Dove io vado per ora tu non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi ». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: « Darai la tua vita per me? In verità, in verità ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m'abbia rinnegato tre volte ».
« Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. E, del luogo dove io vado, voi conoscete la via ». Gli disse Tommaso: « Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via? ». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre; fin da ora lo conoscete e lo avete veduto ». Gli disse Filippo: « Signore, mostraci il Padre e ci basta ». Gli rispose Gesù: « Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? (...)»
(dal Vangelo secondo san Giovanni, 13-14)
(giusto per il piacere di trascriverlo qui, la citazione del cardinale Ratzinger mi ha fatto venire voglia di rileggere l’originale)

PS: aggiornamento al 29 febbraio 2012: da domani a chi si ammala nella Regione Lombardia (guidata dal ciellino Formigoni) verrà presentato il conto del ricovero ospedaliero e dell'intervento subìto. Come dire: «hai voluto ammalarti? guarda quanto ci è costata la tua appendicite! ». Che è un bell'esempio di amore cristiano, chissà se il beato don Giussani approverebbe anche questa.

2 commenti:

Cristian ha detto...

Ciao, sono finito casualmente sul tuo blog... posso capire che le parole di Don Giussani possano risultarti un po' fumose, in quanto descrivono una esperienza di vita... cioè dei fatti accaduti nella vita, incontri con persone, opere di carità, ecc... quindi mi è sembra utile incoraggiarti a perseguire la strada che hai suggerito... guardare i frutti, e non puoi ridurre le migliaia di opere di carità materiale e spirituale che sono nate da chi lo ha seguito a Formigoni, Lupi, ecc. Ti indico io dalcune opere da cui partire: http://www.puntocometa.org, http://www.bancoalimentare.it,
qui trovi una breve testimonianza di padre Aldo Trento che ha fondato in Paraguay all'interno della sua parrocchia una clinica per accompagnare i malati terminali alla morte con lo scopo che si sentano voluti bene in questo loro ultimo viaggio. http://www.youtube.com/watch?v=KxAYudyAoUw&feature=related
qui un altro link con un suo incontro al meeting di rimini:
http://www.meetingrimini.org/?id=991&tipo=1&idm=282.

Quelle che ti ho elencato sono tra le opere più eclatanti, ma ti assicuro che ve ne sono tantissime altre piccole e grandi, ai più sconosciute che varrebbe la pena conoscere.

Giuliano ha detto...

buongiorno Cristian, ovviamente rispetto molto quello che dici e tutte le persone che fanno del bene. Però è difficile dimenticarsi di quello che è successo e sta succedendo con i politici venuti fuori dalla scuola di don Giussani...Il consiglio comunale di Desio, per esempio.
Questo aspetto della differenza tra insegnamenti e comportamenti è per me motivo di fastidio (per non dire altro) perché - per esempio - mi tirano sempre in ballo Stalin. Ma Stalin non è il comunismo, Craxi non è il socialismo, e sarebbe ora di cominciare a vedere i comportamenti singoli delle persone, altrimenti va a finire che si butta via il Vangelo perché ci sono stati dei preti pedofili (e ce ne sono stati tanti).
Ovviamente questo non succederà mai, al massimo potrà capitare che io e te ci si trovi e si facciano discorsi pacati e sensati, ma non è questo - purtroppo - il mondo reale. Il mondo reale sono i Formigoni, i Lupi, i Ponzoni, ahinoi.