giovedì 21 luglio 2011

Erbacce ( X )

Chiudo per ora questo mio piccolo giro fra le “erbacce”: ma il discorso sarebbe lungo, lunghissimo, forse infinito. A voler guardare, ad aver voglia di andare anche soltanto un po’ più in là con lo sguardo, pochi centimetri oltre i marchi dei vestiti, oltre l’ipod e lo smartphone e lo smalto per le unghie, c’è un mondo intero che si apre, appena si incomincia ad aprire gli occhi e a guardarsi intorno le curiosità sono infinite.
Qualche curiosità che mi è venuta per esempio con le spighe: mi sono chiesto se oltre all’orzo selvatico e all’avena selvatica, oltre alle poligonacee parenti strette del mais e della farina dei pizzoccheri, ci siano altre varietà selvatiche di piante coltivate. La ricerca sarebbe lunga, per oggi mi segno qualche piccolo punto di partenza: 1) il farro è una varietà del frumento e una varietà del farro è la spelta. 2) il miglio si chiama “panicum migliaceum” e appartiene alle panicoidee: che sono graminaceee e comprendono piante per noi molto importanti come miglio, mais, sorgo, canna da zucchero. Fin qui conoscevo solo la spiga di panìco che si dà ai canarini...
Per finire, ricordo che sulle “erbacce” nascono e crescono molte varietà di farfalle. In particolare, sul cardo e sull’ortica si trovano i bruchi delle vanesse, tra le più belle farfalle italiane. Ne metto qui qualche esempio, in chiusura: non solo la vanessa dell’ortica e la vanessa del cardo, ma anche la vanessa io, la vanessa atalanta, e altre ancora. Quando si butta il diserbante, quando si estirpano le erbacce anche là dove non danno fastidio, stiamo preparando l’estinzione di queste specie di farfalle, e di molte altre ancora. Non so, forse a qualcuno piace un mondo così, senza vita e senza colori: io invece vorrei che si continuasse a vedere volare licenidi e vanesse e macaoni, vale a dire che vorrei continuare a trovare il mondo così come l’ho trovato, cinquant’anni fa. L’impresa è quasi impossibile, qui a nord di Milano è anzi definitivamente perduta: gli ultimi 15 anni sono stati devastanti, e ne ha gravissime responsabilità la politica, in primo luogo il federalismo da strapazzo della Lega Nord, che ha consentito e favorito ogni tipo di condono edilizio e di speculazione. Per il resto d’Italia, per la Valsusa, per la Maremma e l’Umbria minacciate da un’ennesima autostrada, per il Mare Adriatico dove si stanno iniziando le perforazioni petrolifere (a pochi chilometri dalle coste dell’Abruzzo, per esempio), e per tutte le regioni d’Italia, posso solo fare i miei migliori auguri.
Quest’anno di “erbacce” ne ho viste fiorire tante, il tempo è stato favorevole e ha colto di sorpresa anche gli addetti alla “nettezza urbana”. Spero che l’evento si ripeta, e che anche i bambini del 2050 possano continuare a giocare con spighe e farfalle, così come ho fatto io e come hanno fatto milioni di bambini nei millenni precedenti all’invenzione del cemento armato.
Le fotografie delle vanesse vengono da “Enciclopedia illustrata delle farfalle” di V.J.Stanĕk. ed. Accademia 1979 e dal sito di Luciana Bartolini, http://www.lucianabartolini.net/ che è uno dei più belli di tutta internet.

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