domenica 15 maggio 2011

Moschee e minareti

Ogni volta che si parla di moschee e minareti succede un pandemonio. In Svizzera hanno fatto un referendum, qui da noi c’è una proposta di legge in Parlamento, importante perché viene da un partito che è al governo giù a Roma, la Lega Lombarda. Si tratta di regolamentare la costruzione delle moschee, e tra le varie norme ce n’è una che prevede un referendum tra i futuri vicini di casa della moschea. Se i cittadini votano no, la moschea non sarà costruita.

Metto da parte le reazioni più emotive e provo a ragionarci sopra. La motivazione ufficiale è che costruendo una moschea sorgerebbero molti problemi, per esempio i parcheggi, l’afflusso di persone, la delinquenza che ne seguirebbe, eccetera. Se è così, concludo, sono d’accordo: se passa questo principio, la legge si potrà facilmente estendere anche alle discoteche, agli stadi di calcio, ai grattacieli, alle autostrade, e magari anche alle costruzioni civili.
Qualcuno vuole costruire un palazzo di sette piani o un grattacielo davanti a casa vostra? Referendum. Qualcuno vuole costruire un centro commerciale dove adesso ci sono campi e prati? Referendum. Qualcuno vuole aprire una discoteca sotto casa vostra? Non sia mai, parcheggi selvaggi, baccano fino alle quattro del mattino, bottiglie rotte, adolescenti drogati e ubriachi. Referendum anche qui. Referendum, referendum su ogni cosa: perché mai limitarsi solo a moschee e minareti?
Se io fossi in Parlamento, riempirei di emendamenti questo progetto di legge. Mica perché credo che ci si possa fare qualcosa, ma così, solo per divertimento e per far passare il tempo.

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