lunedì 30 maggio 2011

Effimere

Ho trovato un insettino sul vetro della finestra, e l’ho aiutato a uscire. Siccome ormai sono una vecchia volpe (si fa per dire, non è mica vero!) mi sono guardato un attimo in giro e ho trovato subito, sul muro bianco, il suo gemello. Un soffio, e via, finito in polvere.
Quand’ero piccolo mi chiedevo sempre, magari vedendone uno sul soffitto: “ma come fa quell’insetto lì a stare fermo immobile come una statua per giorni, mesi, settimane?” Sapevo che per gli insetti stare fermi immobili fa parte della loro vita, ma qui si stava esagerando.
La soluzione era semplice ma anche complicata: l’insetto era volato via da un bel po’ di tempo, ed era un’effimera. Quella che era rimasto sulla parete era solo la sua pelle più esterna, l’ultima muta prima del volo finale: le effimere (efemerotteri) si chiamano così perché da adulti vivono pochissimo, giusto il tempo di accoppiarsi e di fare le uova.
(due foto vengono dal sito http://www.lucianabartolini.net/ che è uno dei miei preferiti in assoluto; la terza, quella dello specchio, viene da http://www.flickriver.com/ )
da http://www.wikipedia.it/
Gli Ephemeroptera sono un ordine di insetti emimetaboli terrestri che vivono nei corpi d'acqua dolce superficiali negli stati preimmaginali. Sono cattivi volatori a causa delle ali posteriori molto ridotte (a volte possono addirittura mancare), con un conseguente sviluppo del mesotorace. Le dimensioni sono spesso esigue, con un'apertura alare mediamente sui 12 mm. Le ali sono spesso trasparenti, ricche di nervature solo nella forma adulta, e non sono mai ripiegate sul proprio corpo: a riposo sono sempre tenute in posizione verticale, cosa che negli altri insetti avviene solo dopo una muta ninfale o pupale. Altra caratteristica è la presenza di cerci filamentosi (due) posti al termine del corpo, a volte accompagnati da un terzo filamento mediano. Dopo lo stadio ninfale, gli Ephemeroptera sono immediatamente in grado di volare.
Unico caso tra gli insetti, gli Ephemeroptera possiedono una ulteriore muta dopo lo stadio alare: il primo stadio adulto rappresenta infatti una subimmagine dai colori più opachi e sessualmente immaturo. L'insetto raggiungerà l'immagine completa solo dopo poche ore (in alcune specie dopo solo pochi minuti). A partire dallo stadio adulto gli Ephemeroptera smettono di alimentarsi a causa dell'atrofizzazione dell'apparato boccale. Non a caso in greco ephemeros significa "che vive un giorno". Raggiunta l'immagine alare, la loro vita rimane infatti di breve durata: il più delle specie vive meno di un giorno, mentre solo alcune arrivano massimo a una settimana. Avendo così poco tempo a disposizione, gli insetti sono immediatamente alla ricerca di un partner. L'accoppiamento avviene in volo, sempre nelle vicinanze dell'acqua. La femmina, che può deporre le uova di natura ovale singolarmente o in massa, predilige lasciarle cadere sulla superficie dell'acqua poche ore dopo l'accoppiamento. In alcuni generi, le femmine si adagiano invece su rocce, steli o foglie; o addirittura, come nel caso del genere delle Baetis, nuotano sott'acqua per trovare un riparo sicuro.
La brevità della vita degli adulti è compensata da un lungo processo di sviluppo larvale. Alcune larve arrivano ad impiegare 2 anni per raggiungere la prima muta (Ephemera danica), anche se la media rimane quella di un anno. Le larve di alcune specie posseggono ben 27 mute. Il loro sviluppo avviene completamente in acqua, o comunque nelle vicinanze della superficie. Si nutrono di piante ed alghe, e si ipotizza che alcune siano in grado di cibarsi di composti organici animali. Respirano grazie a branchie laterali appiattite, dette tracheobranchie (di solito 7) disposte lungo l'addome, anche se non mancano specie con branchie situate alla base delle coxe. In alcune specie le branchie possono essere in grado di vibrare agitando l'acqua intorno, in modo da supplire ad un'eventuale carenza d'ossigeno o addirittura in modo da generare una piccola spinta propulsiva nel mezzo acquatico. La maggior parte degli Ephemeroptera possiede tre appendici caudali, anche se nella rispettiva forma adulta ne possono manifestare un numero diverso.
In Europa sono presenti 14 famiglie (su 19 distribuite in tutto il Globo, eccetto che in Artide e in Antartide) suddivise in circa 200 specie, di cui 80 vivono in Italia. A prima vista possono essere facilmente scambiati con esemplari di Plecotteri, Tricotteri o Planipenni. Un utile elemento di distinzione sono le antenne, cortissime negli Ephemeroptera, le ali posteriori molto più sviluppate nei Plecotteri, il minor numero di nervature trasversali nei Tricoteri e la forte somiglianza delle ali posteriori ed anteriori nei Planipenni.
Gli Ephemeroptera prediligono acque non inquinate, esenti da grandi quantità di residui organici. Non a caso sono spesso considerati indicatori ecologici utili a ricavare immediatamente informazioni sulla salute dell'ambiente circostante. Sia le forme adulte che le larve rappresentano un'importante ruolo nella catena alimentare, particolarmente per i pesci carnivori come le trote nei torrenti agitati o per i pescegatto nei fondali più bassi, ma anche per libellule, uccelli o pipistrelli.
Le effimere vengono anche raggruppate, insieme alle libellule e ad altre specie, nel più grande gruppo dei Paleoptera, insieme di insetti caratterizzati dal possedere strutture alari meno evolute.
Alcune persone ipersensibili, nell'assistere al volo di grandi sciami di effimere, manifestano sintomi di febbre alta e asma a seguito dell'inalazione di microframmenti dei corpi degli insetti. Si suppone che la causa sia una proteina contenuta nella chitina (sostanza che riveste interamente gli insetti, e che quindi può disperdersi in piccolissime particelle allo scontro di questi, o ancora più facilmente durante le mute) a causare allergie respiratorie. Si tratta comunque di casi molto rari e comunque non mortali, dovuti soprattutto a un'alta ipersensibilità del soggetto e a un gran numero di insetti.
Negli Stati uniti gli Ephemeroptera prendono il nome di Mayfly (pl. Mayflies), ovvero letteralmente "mosche di maggio" (nonostante sfarfallino anche in altri periodi).

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho scoperto oggi il suo blog. Lo sto scorrendo e leggendo con molto piacere e interesse. Mi soffermo sulle effimere in quanto sono state un mio pallino per anni. Da giovane pescavo nei fiumi le trote usando l'antica tecnica della mosca artificiale. La pesca a mosca consiste nel costruire a tavolino, con barbigli di piume, fili di seta e altre diavolerie, un imitazione il più possibile esatta del tipo di insetto presente in quel dato fiume, in quel periodo dell'anno e del quale la trota si sta cibando. Quindi ho passato molto tempo ad osservare l'acqua, il comportamento dei pesci, la natura che mi circondava ... l'ho osservata talmente tanto che alla fine non ho pescato più.

cordiali saluti

Stefano

Giuliano ha detto...

Grazie Stefano! Sono insettini che ti entrano facilmente in casa, la curiosità di sapere cosa sono penso che sia una cosa normale. Non sono un esperto di entomologia, ma solo un appassionato; tanti anni fa un amico di famiglia mi ha spiegato parecchie cose sulla pesca, l'ho visto costruire le "mosche" ed era davvero un artista. Non sono mai andato a pesca da quei tempi, ma so ancora parecchie cose sui tenebrioni, sui cagnotti da tenere in frigorifero...(mia mamma non era mica tanto contenta).
:-)