giovedì 17 giugno 2010

Achille Campanile ( III )

L'amore è come la vita, che è sua figlia: senza che lo chiamiamo viene, ci tormenta un po' e poi passa. E' questo il suo lato migliore e più amaro. L'amore, come la vita, si fa sentire finché ci strapazza. E, quando ha finito di strapazzarci, non esiste più.
(Achille Campanile, Ma che cosa è questo amore, cap. XIV)
Come tutti i grandi umoristi, anche Campanile è un buon filosofo; e spesso è anche incline al pessimismo. Come tutti i grandi scrittori (e anche i grandi musicisti sono fatti così) , quando meno te lo aspetti ti colpisce con qualcosa che va diritto al cuore, e lo fa senza preavviso.
- Siamo come cristalli, - spiegò il ragazzo con bontà - un niente ci incrina. E ci diamo botte tremende l'un l'altro.(Achille Campanile, Manuale di conversazione, dal racconto "Solo per l'eternità")

D'altra parte, però, sappiamo con certezza che Campanile non si fida molto dei filosofi; e i pensatori di professione li mette nei suoi libri solo come personaggi di spalla.

Ai liquori, il pensatore chiuse gli occhi.
- Pensa? - gli domandò il barone.
Il pensatore si riscosse.
- Che crede, - disse - che io pensi sempre? Non ci mancherebbe altro. Ogni tanto mi riposo.
- Ma, giusto, - chiese ancora il barone - come ha fatto a diventare pensatore ?
L'altro si fece scuro in volto:
- Io - esclamò - non ero nato per fare il pensatore.
Scoppiò in una risata spaventevole, girando lo sguardo sui commensali.
- No, - aggiunse dopo un minuto. - Altri ideali mi sorridevano. Ma, si sa, noi siamo come le foglie al vento. La vita ci prende, a poco a poco ci piega, ci fiacca, ci deforma. A ogni ora le facciamo una concessione sempre più grave e un giorno ci troviamo cosí diversi da come ci eravamo visti nello specchio della prima giovinezza! La vita? Ah sì, un seguito di rimedi peggiori del male...
(Achille Campanile, Ma che cosa è questo amore, cap. XIII)

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