martedì 16 marzo 2010

Ricorrenza

- E lui mi ha risposto così e così, che non doveva perchè lui etc. etc. Hai capito che faccia di tolla? ma pensa te!
La ragazza rise divertita. “ Ma pensa te!”, ripetè subito, quasi a sentire come suonasse. Io non ci avevo mai fatto caso: in effetti, è un italiano grammaticalmente assai scorretto, ma lo usano tutti - proprio tutti.
Cominciai a chiedermi da dove venisse quella frase, forse dal dialetto? E notai che era molto usata, e quando si comincia a notare queste cose è finita, è una piccola maledizione. Perchè hai voglia a dire che parli bene, che non fai errori, ma se si incappa in queste frasette...
La rividi una settimana dopo, s’era fatta ancora più bionda, coi capelli ancora più corti. Stava benissimo, era anche abbronzata; vorrei dire che era ancora più simpatica, ma forse esagero. Iniziò a raccontarmi non so più che storia - che mi importa di quel che dice, l’importante è che sia qui con me...
- E allora lei mi ha detto che non se ne faceva più niente: ma pensa te!
La guardai con preoccupazione. Ahinoi, il contagio continuava, e stavolta era colpa mia.
(Julien Cestmoy, A.D. 1998 circa)
(ricorrenza: auguri!)

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