giovedì 4 marzo 2010

I nostri grandi manager

Oggi ho letto una notizia: che Trenitalia ha tagliato molti treni nel suo nuovo orario, soprattutto al Sud. Siccome l'altro giorno stavo guardando l'orario di un treno, me n'ero già accorto.
Queste notizie sono tutt'altro che rare, e se ne potrebbe fare una piccola antologia: ci provo.
E dunque: presto i managers di Trenitalia meneranno vanto di aver sanato i bilanci, o qualcosa del genere. Bene: dopo aver tagliato decine di corse, licenziato tre quarti del personale, chiuso le biglietterie, ridotto la manutenzione (no, questo non si può dire), venduto le stazioni, concentrato tutto sull'alta velocità (un servizio che serve solo a chi abita nelle grandi città, cioè a una minoranza), cosa resta? Così sono capaci tutti.
Altra notizia: managers e ministri che si vantano di aver ridotto gli sbarchi dei clandestini, addirittura riducendoli a zero. "Avevate detto che non ci saremmo mai riusciti!" annunciano trionfanti. E sì, è vero: era impossibile riuscirci se non affondando le navi o sparandogli addosso, o magari facendogli sparare addosso da qualcun altro (ma che non si sappia in giro) prima che quei disgraziati salgano sulle navi. Cosa sta succedendo oggi in Libia è già stato documentato, e un giorno il Signore ce ne chiederà conto.
Terza notizia: ci si è vantati di recente di aver quasi risolto il problema delle pensioni. Tra poco, tutti in pensione a 70 anni, uomini e donne: allegria! Altro problema risolto: e che dietro questo innalzamento dell'età pensionabile ci siano tragedie personali enormi e irrisolvibili, magari anche suicidi e malattie, non fa conto e non vale nemmeno la pena di parlarne. Mi si dice: "è per risparmiare, il bilancio non consente". Ebbene, quando in una casa i soldi scarseggiano di solito si pensa a cosa conviene tenere, cioè si decidono le cose importanti. Ne deduco che la salute dei cittadini non è tenuta in nessun conto, visto che si mandano i muratori in pensione a 65-70 anni. Che dire: quantomeno, quando c'era Veltroni in tv queste cose le diceva ("come faranno ad arrivare alla pensione i precari?"), adesso silenzio assoluto.

Abbiamo una generazione di managers che sanno solo tagliare. Tagliare, licenziare, dismettere, licenziare, tagliare, chiudere.
Però si rifanno le stazioni, per esempio; si progetta il ponte sullo Stretto; si fa diventare spa la Protezione Civile, eccetera (il perché lo sapevamo da prima, adesso ci sono anche le prove che a pensar male non si sbagliava...).
Bei managers, insomma. A risolvere i problemi in questo modo "tut i cojon hin bon", diceva mia nonna - ma qui non traduco, in fin dei conti è lingua padana. La mia opinione, molto sommessa, è che per risparmiare davvero forse bisognerebbe tenersi qualche lavoratore in più, e cominciare a licenziare qualcuno di questi managers...

Nessun commento: