giovedì 24 dicembre 2009

La forza dell'amore

Anch'io sono un autore, anzi un Autore con la maiuscola: ho qui anche un bel soggetto per uno sceneggiato tv, e ne approfitto per raccontarlo. Eccolo qua.
Un uomo apre, su una piazzuola della statale, un banco di fruttivendolo. Gli affari vanno piuttosto bene, ma ecco che arrivano i vigili e chiedono informazioni al nostro fruttivendolo (come potremmo chiamarlo? Silvano? Ma sì, Silvano), che ovviamente non ha la licenza per trasmettere (pardon, per vendere). I vigili gli contestano molte e cospicue violazioni della legge, e minacciano di chiudergli il banchetto; ma Silvano è amico del sindaco, che richiama i vigili all'ordine. Così facendo, il banchetto di frutta e verdura prospera, e Silvano diventa sempre più ricco e potente, fino ad avere una catena di negozi e di supermercati. Né valgono le indagini della Finanza: il Sindaco sistema anche quelli. Ma, un brutto giorno, il buon Sindaco cade in disgrazia e muore; a Silvano non resta che rimboccarsi le maniche e scendere in campo, fondando una lista civica. I sudditi felici lo votano e Silvano ora è il nuovo Sindaco... Una saga che si può riempire di personaggi e di particolari, per molte puntate.
Fondamentale e spettacolare, per esempio, la scena nella prima puntata nella quale Silvano insulta i vigili gridandogli "fascisti" (o, magari, vista la bassa estrazione culturale di Silvano: “cattocomunisti!”) e i vigili stanno per arrestarlo, come farebbero con ogni cittadino comune in quelle circostanze, ma vengono fermati dall'arrivo degli elicotteri del Sindaco. Eccetera: si può andare avanti per molte puntate, magari anche per venti o venticinque anni. Il titolo è come una canzone di Enzo Jannacci, “La forza dell’amore” (ovvero: “Iersera pioveva”).
Buona visione, e ovviamente sappiate che è tutto rigorosamente frutto della mia fantasia, e che cose del genere in un paese civile e di grande storia democratica come l'Italia non sono mai accadute e mai potrebbero accadere.

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