sabato 26 dicembre 2009

Il Presepio

Il presepio è un simbolo così semplice e così comprensibile che non avrei mai creduto di dover avere dei problemi nel parlarne: avrei voluto metterlo qui per Natale ma proprio non ci sono riuscito, e me ne scuso.
Quando la politica mette le mani sui simboli, soprattutto quelli che sono di tutti, è sempre triste; quando poi lo si fa in questo modo, con la rozzezza e la violenza in cui lo si è fatto in queste ultime settimane, per di più insultando il Vescovo di Milano, la tristezza diventa grande. E la tristezza non si addice al Natale, ma intanto io sono qui che guardo le mie statuine con pensieri tristi, e dubito che passi. Non passerà presto, questo è certo.
Ho ancora negli occhi quel signore, alto dirigente di CL, che in tv diceva che Gesù non è nato povero, era figlio di un artigiano e quindi di famiglia benestante. C’è del vero in questa affermazione, ma come nasce Gesù lo sappiamo tutti, in una stalla, tra povera gente, e la sua famiglia è stata respinta da tutti. Oltretutto, il tono con cui venivano dette queste affermazioni era quello di chi spiega, sorridendo ma con una certezza che non ammette dubbi, che Gesù non uno straccione qualsiasi, anzi. Mancava solo che dicesse: Gesù era brianzolo, protettore delle piccole imprese.
Lì vicino, il monaco Enzo Bianchi, priore di Bose in Piemonte, strabuzzava gli occhi e non credeva alle sue orecchie; ma è una persona educata, non si è alzato mandando a quel paese l’altro signore, ma ha spiegato quello che dovremmo davvero sapere tutti, se osiamo chiamarci Cristiani: non solo Gesù nasce povero, ma i pastori erano disprezzati, a quel tempo. I pastori vivono in mezzo alle pecore, e nel lavorare si sporcano e puzzano, proprio come le pecore. Si sa che il disprezzo per la gente che lavora è purtroppo molto antico; ma è a loro, ai pastori, che l’Angelo si rivolge per accogliere Cristo: ai pastori, e non alla Confartigianato.
La scena del presepio è presente in uno solo dei quattro Vangeli, quello di Luca.
Luca 2, 1-21 Nascita di Gesù e visita dei pastori
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nàzaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta.
Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l'angelo disse loro: « Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia ». E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva: « Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama ».
Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: « Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere ». Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.
I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro. Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre.
testo da “La Sacra Bibbia” della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) “editio princeps 1971”
PS: Non è ancora passato un anno da quando questo Papa, Benedetto XVI, papa Ratzinger, teologo conservatore, è andato a pregare – da Cristiano - in una moschea: le spiegazioni del gesto hanno riempito pagine e pagine di giornali, ma in tv se ne è parlato poco. Il senso si può riassumere così: “Pace in terra agli uomini di buona volontà”, e gli uomini di buona volontà possono anche non essere cristiani. La stessa cosa aveva fatto il Papa precedente, Giovanni Paolo II, papa Woytila, polacco, anticomunista: e con tutte le religioni. Le foto e i filmati di questi incontri sono su internet, sui libri, basta cercarle. Il Vescovo di Milano, il lombardissimo Cardinal Tettamanzi, non ha fatto che leggere quello che c’è scritto sul Vangelo: il Cristianesimo è questo ed esiste da duemila anni, se non si vuole essere Cristiani che lo si dica apertamente.
PPS: L’affresco della Natività è di Bernardino Luini.

2 commenti:

Thomas ha detto...

Veramente bellissimo...

Giuliano ha detto...

L'affresco di Luini, lombardissimo anche lui, è qui a Saronno, al Santuario.
Viene subito dopo Leonardo, e per molto tempo alcuni suoi dipinti furono attribuiti a Leonardo: questo non è dei suoi migliori, ma è sicuramente molto bello.
(ciao Thomas, grazie!)