giovedì 26 novembre 2009

Incubi e profezie ( n.5 )

Incubi e profezie, n.5 – Il dottor Moreau
Herbert George Wells non ha bisogno di presentazioni, i suoi romanzi sono ancora famosissimi: "La guerra dei mondi", oppure "L'uomo invisibile", si leggono da generazioni. Per "L'isola del dottor Moreau", ricordo particolarmente l'ultimo film che ne è stato tratto, con Marlon Brando nel ruolo del titolo: era davvero impressionante, e anche piuttosto brutto ad essere onesti; ma illustrava in modo perfetto l'assunto del libro. Moreau, da vero scienziato folle, romantico e isolato, aveva creato su un'isola deserta questi ibridi metà uomo e metà animale, uomini cane, uomini cavallo, donne uccello e donne gatto. E anche gli uomini-iena, per l'appunto: la sua prima creazione, esseri a lui devoti e decisamente umani; ma la loro natura più profonda verrà inevitabilmente a galla, per imporsi.
Oggi, nella realtà, non si tratta più di scienziati folli che lavorano misteriosamente in isole deserte: gli eredi di Moreau lavorano in ordinati laboratori e sono ben sovvenzionati da industrie chimiche e farmaceutiche. Con lo sviluppo dell'ingegneria genetica questi risultati cominciano e vedersi, ibridi sono già stati prodotti, anche tra maiali e meduse, o tra lucciole e granoturco. E io comincio a guardarmi in giro, con uomini iena e donne gatto ho già avuto a che fare, e riesco a spiegarmi un bel po' di cose, con questa teoria del dottor Moreau. Mi spiego perché io non sono agile e non so ballare, per esempio; e perché ci sono gli assassini e le persone gentili, perché alcuni sanno nuotare senza problemi e altri no, eccetera. E ripenso anche al buon vecchio Darwin, per dirmi che la selezione naturale forse non è stata l'unica discriminante, e soprattutto, e anche questo è chiaro e basta saper osservare, che non discendiamo tutti dalla stessa scimmia. E' infatti evidente, anche a voler escludere gli altri animali (un'ibridazione un po' troppo spinta, ma chissà, forse in futuro), che alcuni di noi discendono dagli oranghi, altri dagli scimpanzé, altri dai gorilla, e altri ancora (mani e braccia lunghe, fisico snello e sottile) dai macachi e dai gibboni, oppure (bassi, robusti, aggressivi, volto sporgente) magari dai babbuini.
E anche questo incubo, o profezia, è servito: e se vi piace il tema, c'è anche un bel racconto di Primo Levi, che si intitola "Disfilassi" e che apre scenari di ibridazione ancora più inquietanti e scabrosi.

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