venerdì 23 ottobre 2009

Civiltà degli Sconti

Fateci caso: ogni volta che c’è un problema, il governo tira fuori uno sconto o una carta magnetica. O una card col chip, che fa più fine.
L’ultima è di ieri, abolire l’Irap per aiutare le imprese.
Magari fosse vero, magari fosse possibile. Qui da almeno dieci anni le industrie chiudono, o traslocano all’estero – Romania Cina Cecoslovacchia Marocco Messico, ovunque ma non l’Italia. Se una Ditta chiude perché non ha lavoro, o se una multinazionale prende su e si trasferisce in Messico, cosa vuoi che se ne facciano di uno sconto sull’Irap?
Questa degli sconti, del pagare meno tasse, delle social card e delle fidelity card, delle carte sconto per la benzina, dei ticket, è lo scotto che dobbiamo pagare ad una generazione di manager cresciuti tra uffici vendite e pubblicità: la civiltà dello sconto. E’ l’unica cosa che sanno proporre, lo Sconto. Al di là dello Sconto, c’è lo Slogan: poi il Nulla.
Un negozio che vuole vendere fa gli sconti, o i saldi; i supermercati e gli ipermercati si inventano le fidelity card, ti dò lo sconto così vieni sempre da me che sono tanto buono e non vai dal concorrente cattivo. E tanta pubblicità, in tv sui giornali e nella cassetta della posta con il volantinaggio affidato agli extracomunitari (che li paghi una miseria e son contenti lo stesso, mica come gli italiani che non han più voglia di lavorare).
Funziona questa politica con l’industria metalmeccanica, chimica, tessile? Davvero la ripresa del “sistema Italia” passa per le tesserine magnetiche e gli sconti sulle tasse?
L’ultima volta che ho fatto questo ragionamento mi hanno spiegato – come si fa con i bambini, perché io non sono nemmeno laureato e non ho fatto il liceo classico – che l’industria manifatturiera non tira più, che è normale e naturale che i Paesi Sviluppati cedano queste attività ai Paesi Meno Sviluppati. E probabilmente è giusto che sia così, visto che è una cosa che insegnano alle Facoltà di Economia; però questo fatto si traduce, nel pratico, con migliaia di posti di lavoro in meno, con tanta gente che non prende più lo stipendio a fine mese.
Non che sia facile, questi sono problemi epocali che non si risolvono a colpi di battute; men che meno si risolvono con gli sconti e le card col microchip o la banda magnetica. Penso che molte persone, e molte ditte, sarebbero ben contente di pagare le tasse, se il lavoro ci fosse. Penso anche che molte famiglie sono già alla disperazione, e non vedono un futuro. Prima o poi ne pagheremo le conseguenze, non ci resta che sperare che abbiano ragione i pubblicitari e quelli del marketing. E dunque, su, ottimismo: rimboccatevi le mani e andate a lavorare, non state lì con le mani in mano. E fate un bel sorriso, che aiuta sempre.

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