lunedì 17 agosto 2009

Macduffo e Malcolmo

- O Macduffo, tua vita perdono! dice Macbeth, dopo che le streghe lo hanno rassicurato: nessuno che sia nato di donna potrà ucciderlo, e quindi cosa potrà fargli questo Macduff?
Si tratta, ovviamente, della versione del Macbeth messa in musica da Giuseppe Verdi, nel 1847, su libretto di Francesco Maria Piave: il dramma di Shakespeare è reso con estrema attenzione, e la musica di Verdi è emozionante. Ma qua e là ci sono delle grosse goffaggini nel libretto, e questo è solo uno dei tanti esempi possibili. Per esempio, Macbeth viene acclamato "sire di Caodore" (che sarebbe Cawdor); e con il nome di "Caodore!" Lady Macbeth accoglie il marito di ritorno dal campo di battaglia, nel primo atto.
Oltre a Macduffo, ci sono anche Macbetto e Duncano; e da qualche parte ci dovrebbe essere anche Malcolmo, che non è il famoso bicchiere mezzo vuoto (o mezzo pieno) bensì lo scozzesissimo Malcolm. Ascoltando il Macbeth di Verdi (lo conosco a memoria, ma è sempre un gran bell'ascolto) mi torna alla mente un'intervista, di una decina d'anni fa, al professor Oli, uno dei curatori del famoso dizionario.
Oli faceva una bella osservazione, sulle due parole "bistecca" e "computer". Si tratta di due parole di origine inglese: bistecca viene da "beefsteak", e si è affermata nell'800; computer invece è del '900 ed è rimasta immutata. La conclusione che ne traeva Oli era questa: che nell'Ottocento l'italiano coincideva in gran parte con il fiorentino, come da tradizione; e che invece nel Novecento il punto di riferimento della lingua italiana è diventata Milano. Infatti, "computer" potrebbe essere una parola del dialetto milanese; in fiorentino sarebbe diventata, con ogni probabilità, "elaboratore" o "calcolatore". Ma intanto il Macbeth di Piero Cappuccilli, diretto da Claudio Abbado, continua il suo dialogo con le streghe, delle quali sa già però che non dovrebbe fidarsi troppo, visto che siamo già nel terzo atto e la fine incombe:
- Lieto augurio! Per magica possa / selva alcuna giammai non fu mossa.
Or mi dite: salire al mio soglio / La progenie di Banco dovrà?
- Non cercarlo!
- Lo voglio, lo voglio: o su voi la mia spada cadrà. (...)

(Giuliano 30.10.2004)

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