sabato 1 agosto 2009

John Cage e il silenzio

Il pianista sale sul palcoscenico, si inchina al pubblico, si siede, alza il coperchio della tastiera e non suona. Non suona per un ben determinato periodo di tempo: 4'33", per la precisione.
E' il famoso "silenzio" di John Cage, che negli anni '50 fece scalpore, e poi è stato spesso virato in barzelletta. In realtà di silenzio è fatta la nostra vita, e di silenzi è fatta anche la musica: le pause sono silenzi, nei Quartetti di Beethoven le pause sono importanti quanto le note suonate.
Cage, in quest'occasione, è più un maestro zen che un musicista. Ci ha insegnato a pensare al silenzio, a farci caso, a far capire che è importante. E' una lezione che andrebbe ripresa, della quale dovremmo tener conto: sa Dio quanto ne avremmo bisogno, oggi, di silenzio.
Come diceva Roberto Benigni alla fine della "Voce della Luna" di Fellini (l'ultima cosa che ci ha detto Fellini): "se si facesse un po' di silenzio, forse potremmo capire qualcosa".
In realtà, John Cage (californiano, 1912-1992) era un musicista completo, che ha passato la sua vita a cercare suoni nuovi, magari mettendo pezzi di carta e oggetti tra le corde del pianoforte (l'elettronica era ancora lontana), a ricercare e arrangiare canzoni popolari americane, a scrivere musiche per i balletti dell'amico Merce Cunningham. Ma è per questo che è rimasto famoso, per il silenzio.
Ci sono molti aneddoti sulla vita di Cage, e forse il più curioso per noi è senz'altro la sua partecipazione a "Lascia o raddoppia" con Mike Bongiorno, nei primi anni della nostra tv. Cage era in Italia nel 1958 e non aveva più un soldo; per comperarsi il biglietto d'aereo gli amici gli dettero l'idea di provare con il quiz. Cage si presentò come esperto di micologia: i funghi li conosceva per davvero, vinse una discreta somma e potè ritornare in patria. Dell'aneddoto esiste anche una spiegazione pratica: ai tempi della Depressione, in America c'era poco da mangiare, e Cage si era istruito sui funghi proprio per tirare a campare senza dover spendere troppi soldi. Facile immaginare quanti silenzi avrà trovato, sulle sue montagne, cercando funghi e trovandoli...

Nessun commento: