sabato 25 luglio 2009

Filippo e Raffaello

- Lo sai che Filippo è un artista? - mi dice Luca, in mensa.
- Filippo chi? - chiedo io, che sono di pessimo umore e mi sento poco interessato alla questione. Ma poi Luca, che fa parte del Consiglio di Fabbrica, mi spiega: Filippo è stato assunto con le nuove leggi, e quindi non è sicuro del suo lavoro. Insomma, ha un contratto a termine; pare che i "vecchi" del reparto lo vedano male e abbiano dato parere negativo alla sua riconferma, e la Direzione adesso si stia chiedendo se convenga tenerselo o se è meglio mandarlo a cercarsi un altro posto. Di questo stavano parlando, fino a pochi minuti fa, con il Capo del Personale.
Non so nemmeno se ci ho mai parlato, con Filippo, a parte le questioni di lavoro. So che prima di venire qui faceva il muratore, ma non mi ricordo più se è calabrese o siciliano; so solo che quando viene in mensa mette una quantità incredibile di peperoncino ovunque, anche nei ravioli in brodo, ed è questa - finora - la sua caratteristica che più mi è rimasta impressa.
- Filippo disegna benissimo, - insiste Luca, e mi costringe a dargli attenzione.
- Davvero?
- E' un artista, dovresti vedere che roba.
Non me lo aspettavo. Adesso che ci penso, è siciliano: almeno così mi ricordo, ma è vissuto un sacco di tempo in Germania. Forse è per questo che non ha un accento particolare, e forse è il peperoncino che mi ha sviato. Non che sia importante, però; adesso più che altro penso che forse lo lasceranno a casa, e che ha due figli piccoli e un terzo in arrivo.
La sera, alle dieci, finito il nostro turno, ci troviamo in parcheggio. C'è anche Luca, e Filippo - che è gentilissimo - tira fuori i suoi disegni dal baule della macchina, alla luce dei lampioni. Sono davvero belli: angeli, cavalli, ritratti femminili, su grandi fogli da disegno: molto grandi. Chi l'avrebbe mai detto. E che invidia, soprattutto. E' proprio vero che non si finisce mai di conoscere le persone. Mi viene da pensare che se fossimo nel XV secolo forse Filippo sarebbe impegnato a dipingere in qualche chiesa, che dipingerebbe i Santi e la Madonna in trono, e che forse il suo vecchio mestiere di muratore gli sarebbe utile nello stendere con cura un intonaco, come ben si conviene ad un pittore di affreschi.
Memorie di fabbrica, n.10 (circa 2002)
(il disegno è di Raffaello)


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